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Arvida Byström

Arvida Byström, classe 1991, è un artista svedese, principalmente conosciuta come fotografa e modella, ma che lavora anche nel mondo della musica. Divisa tra Los Angeles, Londra e Stoccolma, collabora con molte riviste e marchi come Nasty Gal, Monki, Wonderland Magazine, Lula Magazine, Vice, Rookie mag, Garage magazine, Baby Baby Baby magazine e I heart magazine.

Fotografia di Arvida Byström per Lula Magazine, 2015
Fotografia di Arvida Byström per Lula Magazine, 2015

Fin da piccola aveva visto Internet come “una piccola finestra da una stanza molto chiusa di depressione adolescenziale“, ma ora, l’opera della creatrice di selfie, video musicali e arte digitale ha contribuito a forgiare una cultura online della positività del corpo e dell’auto-celebrazione.

Fotografia di Arvida Byström
Fotografia di Arvida Byström

Infatti, ha iniziato a fotografare sin da giovanissima, all’età di dodici anni, con una fotocamera digitale, scattando molti selfie per “conoscere la verità su come il mondo ti vede“. Inizialmente ispirata da Tumblr, ha iniziato a pubblicare foto sul suo account e a prendere parte a una comunità di artiste femministe, che mettevano in discussione gli standard di genere e femminili, usando una cosiddetta “estetica femminile” e “roba codificata girly“. Continuando a fare selfie e scoprendo il femminismo, Arvida ha anche scattato delle foto legate al ciclo mestruale della serie There Will Be Blood, pubblicata su Vice, il 17 maggio 2012.

Fotografia dalla serie "There Will Be Blood", Arvida Byström, 2012
Fotografia dalla serie “There Will Be Blood“, Arvida Byström, 2012

Come membro del collettivo femminile The Ardorous, Byström ha presentato alcune delle sue fotografie in Babe – un libro pubblicato nel 2015, tra cui il lavoro di altre 30 donne, a cura di Petra Collins. Lo stesso anno, Arvida ha preso parte alla mostra Girls At Night On The Internet, a cura di Grace Miceli, insieme ad artisti come Collins, Molly Soda e Maggie Dunlap. L’esposizione ha affrontato il travisamento di giovani artisti come se stessi nel mondo dell’arte e ha illustrato il loro lavoro nella vita vera.

Fotografia dalla serie "Babe", Arvida Byström, 2015
Fotografia dalla serie “Babe“, Arvida Byström, 2015

Tra le tante collaborazioni spicca frequentemente il nome di Petra Collins, infatti, con lei ha realizzato una serie fotografie per Vice intitolata “Lines and Curves (2013).

"Lines and Curves", collaborazione di Arvida Byström e PetraCollins per Vice, 2013
"Lines and Curves", collaborazione di Arvida Byström e PetraCollins per Vice, 2013
"Lines and Curves", collaborazione di Arvida Byström e PetraCollins per Vice, 2013
"Lines and Curves", collaborazione di Arvida Byström e PetraCollins per Vice, 2013
"Lines and Curves", collaborazione di Arvida Byström e PetraCollins per Vice, 2013
Lines and Curves“, collaborazione di Arvida Byström e PetraCollins per Vice, 2013

Femminista convinta, in passato è stata protagonista di diverse campagne in cui ha espresso il suo personale pensiero sulla figura della donna. Infatti, Arvida, che ha scelto di non depilarsi per ribellarsi ai canoni di bellezza imposti dalla società e ritrovare la sua libertà, e, nel 2017, diviene la nuova testimonial del marchio Adidas, raggiungendo un pubblico più ampio.

Arvida Byström nella  pubblicità per Adidas, 2017
Arvida Byström nella pubblicità per Adidas, 2017

La giovane artista ha, di fatti, le idee molto chiare e da anni si batte contro i pregiudizi legati al genere, organizzando campagne e iniziative sui social. Non a caso il marchio sportivo l’ha scelta proprio considerandola un’icona di domani e una donna in grado di far sentire la sua voce nel variegato mondo del web.

Fotografia di Arvida Byström
Fotografia di Arvida Byström

Penso che il femminismo sia un concetto culturale. – ha spiegato l’artista svedese parlando della sua scelta di non depilarsi – Chiunque può essere femminile, fare cose da donna e forse la società ha paura di questo”. La campagna pubblicitaria, come era facile immaginare, ha scatenato qualche polemica e Arvida è stata addirittura minacciata di morte sul web a causa della sua scelta radicale. “Sui social ho ricevuto molti commenti pieni d’odio e minacce di stupro via e-mail – ha spiegato la Bystrom in un post pubblicato su Instagram – non riesco nemmeno a immaginare cosa voglia dire cercare di resistere in questo mondo senza avere tutti i privilegi che ho io”.

Fotografia dalla serie "Lolita", Arvida Byström
Fotografia dalla serie “Lolita“, Arvida Byström

Arvida tratta attraverso vari medium temi come la sessualità, le politiche di genere e l’interazione tra le due, usando Instagram come principale piattaforma, variando tra installazioni digitali, interaction design, selfies e video attraverso i quali indaga l’interazione e l’influenza tra arte e internet, digitale e tecnologia, e come questi influenzino la nostra estetica e stiano modificando la storia dell’arte.

Fotografia di Arvida Byström
Fotografia di Arvida Byström

Personaggio di rottura, Arvida ha conquistato con il suo essere “rivoluzionaria” anche il popolo di internet con i diversi i profili social attivi e seguitissimi. Nelle sue foto, tuttavia, si mostra in modo sensuale e assolutamente confidente col suo corpo: capelli e cicatrici inclusi. Il suo account è una stanza rosa dove trovarsi a proprio agio, dove ognuno è accettato per quello che è e ogni donna è una pesca matura. Nelle sue opere, oltre al rosa, ricorre l’uso di frutti cui fa indossare minuscoli capi di intimo, andando a sfidare quelle che sono le regole attorno al corpo femminile. Si pensi che nella sua ultima performance, in live stream su Instagram, ha annodato gambi di ciliegia con la bocca per otto ore.

Fotografia di Arvida Byström
Fotografia di Arvida Byström

Essendo una star di Instagram, la Byström esplora l’auto-identità come una donna queer e mette in discussione i corpi delle donne sessualizzate. Ribelle e rivoluzionaria, la fotografa svedese anche in passato ha realizzato diversi progetti e iniziative che hanno scatenato polemiche. Fra questi una performance riguardante la monogamia in cui faceva sesso con un collega davanti ad una telecamera.

Fotografia di Arvida Byström
Fotografia di Arvida Byström

Con la complicità di Molly Soda, ha pubblicato un libro dal titolo “Pics or it didn’t happen, images banned from Instagram” (2017), una raccolta di immagini censurate ed eliminate da Instagram. In questo modo viene creato un ritratto di che cosa viene accettato e cosa viene ritenuto osceno, offensivo o anche solo sbagliato. Alla richiesta delle due web star hanno risposto tantissime persone comuni, ma anche fotografe famosi come Petra Collins e Harley Weir, nonché l’artista Amalia Ulman. Si tratta di un modo per protestare contro il social che, per Arvida, utilizzerebbe a proprio piacimento il corpo delle donne.

Copertina di "Pics or it didn’t happen, images banned from Instagram", Arvida Byström e Molly Soda, 2017
Copertina di “Pics or it didn’t happen, images banned from Instagram“, Arvida Byström e Molly Soda, 2017

Non si può semplicemente fare ‘arte femminista’, perché il femminismo è più come uno spettro di cose; cambia e dipende dal suo contesto“, afferma Arvida la modella-fotografa. Si può così dire, che lo scopo delle fotografie di Arvida, che mostrano la sessualità, l’immagine corporea, la politica di genere e le intersezioni tra loro, è quello di usare il femminismo per espandere, piuttosto che limitare, quelle conversazioni.

Link

https://arvidabystrom.tumblr.com/

https://dilei.it/vip/chi-e-arvida-bystrom-modella-che-non-si-depila/507045/

https://www.donnaglamour.it/chi-e-arvida-bystrom-curiosita-sulla-modella-che-non-si-depila/curiosita/

https://www.lofficielitalia.com/pop-culture/chi-e-arvida-bystrom-figlia-infastidisce-instagram

https://www.gqitalia.it/ragazze/eros/2017/09/11/artiste-da-conoscere-arvida-bystrom

https://www.dazeddigital.com/art-photography/article/42591/1/arvida-bystrom-implanted-30-nfc-chips-under-her-skin-inflated-fiction-exhibition